domenica 1 gennaio 2012 ― domenica 15 gennaio 2012 ― mercoledì 25 gennaio 2012
Nella seconda metà di dicembre decidiamo di ritornare, in pullman, a Sosúa. Dopo un viaggio durato circa cinque ore giungiamo nella ridente cittadina della Repubblica Dominicana.
13.a. L’arresto di Brufalo
domenica 1 gennaio 2012
Verso la fine di dicembre, Francis mi porta a vedere il bar che gestiva, in società, con il dottor Brufalo (per questioni di riservatezza lo chiameremo cosí), bar al quale dovette rinunciare per mancati guadagni.
Nel locale troviamo Nick, il nuovo socio del dottor Brufalo. E Nick, tutto agitato, racconta a Francis che aveva già sborsato ben 5.000 euro dopo il primo mese di attività (si consideri che la paga-base mensile nella Repubblica Dominicana è di circa 150 euro) e che non aveva guadagnato neanche un centesimo… Ahimé! Anche Francis ci aveva rimesso del denaro, la bellezza di 5.000 euro.
In poche parole, il dottor Brufalo accalappiava le persone, indicando un’attività, e con la scusante di essere un bravo procacciatore di clienti pretendeva il 50% dei guadagni. In pratica, il dottor Brufalo costituiva società solo ‘sulla parola’ e non su documenti scritti, la cosa decisamente mi puzzava… e allora decisi di mettere in azione l’organizzazione (S.S.). Feci una telefonata… e pochi minuti dopo mi giunse la seguente e-mail:
Ciao Frank,
La persona in questione ha bazzicato molto in Svizzera (2003) dove ha ancora una officina meccanica. Risulta ancora iscritto.
Nella Repubblica Dominicana ha fatto richiesta nel 2007 (##/##/2007) al Nr.(exp) ##-##### (### #####) ##/##/2007 “###### del Caribe - Compra venta y construccion ## ####### #########” (Registro Nr. ######).
Si spaccia per dottore, ma non lo è. Non risulta iscritto in nessun albo professionale in qualità di agente immobiliare o agente finanziario (Italia). Ha ancora l’indirizzo in Svizzera: Carrosserie F. ####### (CH-###.#.###.###-#) ################ ## - 8618 Oetwil am See. Questo è l’ultimo indirizzo in Svizzera. La ditta è ancora attiva.
È stato furiere negli Alpini (1972-1973).
Ha avuto qualche assegno andato male, però è stato depenalizzato con il D.L.
Molti dubbi sulla sua professionalità quale consulente finanziario. Le sue conoscenze si limitano al sentito dire, letto, invettività e rapporti con persone molto inventive e poco raccomandabili.
Comunque aspetto il rapporto completo della sua attività in Repubblica Dominicana. Soprattutto con quali mezzi vive.
Un abbraccio,
#######
Alla sera del 31 dicembre il dottor Brufalo ― nel suo bar pronto a festeggiare il Capodanno ― viene prelevato dalla polizia dominicana e messo in stato di fermo per essere interrogato… non si può dire che l’Anticristo non abbia il senso della giustizia.
L’Anticristo (la Grande Bestia 666)
13.b. L’uomo delle banane
domenica 15 gennaio 2012
Durante la nostra permanenza a Sosúa ci rechiamo nella spiaggia principale della ridente cittadina. Dopo aver noleggiato delle sdraio e degli ombrelloni ordiniamo delle pigna-coladas. Dopo un po’, vicino a noi, passa un uomo con un cesto di banane sulla testa. Si ferma vicino a me e io, conoscendo i prezzi, gli dico: «Diez (dieci) pesos dos (due) bananas». E lui risponde: «No! Veinte (Venti) pesos dos bananas». Pertanto gli rispondo: «Y en tonces, cometelas tú (E allora, mangiatele tu)». Il venditore di banane, imperterrito, si gira e se ne va.
Il giorno seguente, e cosí per altri due giorni, si verifica la stessa situazione con le stesse frasi, sia da parte mia sia da parte del venditore di banane.
Al quinto giorno, il venditore di banane si avvicina a me, gli dico sempre la fatidica frase e lui mi dà due banane per dieci pesos, che tra l’altro non avevo. Sorridente, mi lascia le due banane e se ne va.
Morale della favola: «Chi la dura, la vince».
L’uomo delle banane
13.c. L’americano impazzito
mercoledì 25 gennaio 2012
Poco prima di partire per Las Terrenas ci accade un fatto incredibile. Verso le due di notte, mentre stiamo colloquiando di argomenti esoterici, sentiamo bussare alla porta. Una persona ripete, continuamente, la frase: «No problem». Capiamo che si tratta dell’inquilino della porta accanto ― ubriaco o drogato ― e, sempre attraverso la porta, gli diciamo di andarsene. Questi, però, continua a battere insistentemente, sproloquiando frasi incomprensibili. Ad un certo momento Francis, irritato della situazione ― che si stava ormai protraendo da una decina di minuti ― impugna il suo macete ed apre la porta. L’americano impazzito gli si avventa contro, spingendo con la pancia sulla punta del macete; Francis allenta la presa per non squartarlo e rapidamente lo afferra per un braccio sbattendolo fuori.
Pensiamo che la storia, seppur incredibile, sia finita lì, ma ci sbagliamo… verso le tre e mezza di notte sentiamo battere fortemente sulla porta. Richard si accorge, guardando dalla finestra, che in strada c’è una camionetta della polizia. Allora realizziamo che l’americano impazzito si era rivolto a dei poliziotti. Sentiamo che qualcuno, sul pianerottolo, sta parlando con l’americano e deduciamo che si tratta di un poliziotto, appostato per vedere se Francis sarebbe uscito dalla porta con il macete in mano. Ovviamente facciamo l’unica mossa fattibile: Francis telefona alla polizia dicendo che un americano impazzito, ubriaco o drogato, ci sta molestando. Il poliziotto sul pianerottolo sente la telefonata di Francis e capisce che l’americano è soltanto un ubriacone, e quindi decide di andarsene.
Per inciso: la furbizia dei poliziotti dominicani è commovente, si appostano di nascosto dietro le porte pronti ad intervenire, ma posteggiano la camionetta sotto l’abitato in bella vista.
Francis (macete-man)
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