12. La chiave del potere: impersonificazioni vibrazionali

mercoledì 14 dicembre 2011
Un tempo, gli antichi scia­ma­ni si ri­ve­sti­va­no con le pel­li degli a­ni­ma­li per in­ca­na­la­re la for­za e le qua­li­tà dell’a­ni­ma­le scel­to. In se­gui­to, gli an­ti­chi sa­cer­do­ti ― come quelli e­gi­zi ― si i­den­ti­fi­ca­va­no nei lo­ro dèi, as­su­men­do­ne le for­me di­vi­ne e in­ca­na­lan­do il po­te­re delle di­vi­nità.
Ai nostri giorni, i ma­ghi mo­der­ni u­ti­liz­za­no i va­ri a­spet­ti dell’e­ner­gia vi­bran­te, quell’e­ner­gia che co­sti­tui­sce il con­scio col­let­ti­vo, l’in­sie­me delle vi­bra­zio­ni ce­re­bra­li degli in­di­vi­dui. Ta­li vi­bra­zio­ni so­no ri­par­ti­bi­li per set­to­ri di spe­ci­fi­ci­tà, cioè per trat­ti di­stin­ti­vi ri­guar­dan­ti le ca­rat­te­ria­li­tà u­mane.
Ogni caratterialità u­man­a ― set­to­re di spe­ci­fi­ci­tà ― si ma­ni­fe­sta co­me uno sta­to dell’es­se­re, rap­por­ta­bi­le al sin­go­lo in­di­vi­duo. Il ma­go è in gra­do di im­per­so­ni­fi­ca­re di­ver­se ca­rat­te­ria­li­tà u­ma­ne e quin­di di a­gi­re, di vol­ta in vol­ta, sulle vi­bra­zio­ni ce­re­bra­li degli es­se­ri u­ma­ni, af­fin­ché que­sti ul­ti­mi si rap­por­ti­no ― sen­za es­ser­ne con­sa­pe­vo­li ― alle sue as­sun­zio­ni, cioè alle sue im­per­so­ni­fi­ca­zio­ni vi­bra­zio­nali.
Un esempio di di tali im­per­so­ni­fi­ca­zio­ni vie­ne qui pro­posto.
 
Il filosofo-pensatore
Il playboy fallito
 
 
Il boss
 

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