7. Viaggio a Santo Domingo

martedì 15 novembre 2011
Durante la mattina deci­dia­mo di par­ti­re in au­to­mo­bi­le per San­to Do­min­go e, do­po un viag­gio du­ra­to cir­ca tre ore, giun­gia­mo nella ca­pi­ta­le do­mi­ni­ca­na. Ad at­ten­der­ci un no­stro ca­ro a­mi­co che ci gui­da per al­cu­ne vie della cit­tà. Vi­si­tia­mo la zo­na co­lo­nia­le e ri­ce­via­mo una se­rie di in­for­ma­zio­ni che ci con­fer­ma­no che que­sta è ve­ra­men­te la re­pub­bli­ca dei mi­ra­coli.
 
Informazioni utili per il viag­gia­tore
Il viaggiatore deve sapere che se no­leg­gia un’au­to­mo­bi­le de­ve a­ve­re con sé una fo­to­co­pia del pas­sa­por­to e al­me­no 1.000 pe­sos (cir­ca 20 euro). Nel ca­so si ven­ga fer­ma­ti dalla po­li­zia lo­ca­le per un con­trol­lo, e­si­bi­re la pa­ten­te e co­pia del pas­sa­por­to (mai l’o­ri­gi­na­le: non si de­ve ri­schia­re che il pro­prio pas­sa­por­to ven­ga ri­ti­ra­to). È mol­to fa­ci­le ve­nir fer­ma­ti dalla po­li­zia lo­ca­le per un con­trol­lo, in quan­to le pa­ghe dei po­li­ziot­ti ― co­me quel­le di tut­ti i do­mi­ni­ca­ni ― so­no mol­to bas­se e o­gni po­li­ziot­to cer­ca in qual­che mo­do di ‘ar­ro­ton­da­re’ piú che può. Per­tan­to, il po­li­ziot­to di tur­no cer­che­rà di tro­va­re qual­sia­si ca­vil­lo pur di far­vi la mul­ta… mul­ta che non fa­rà mai, poi­ché il suo fi­ne è quel­lo di ri­ce­ve­re un o­bo­lo dal tu­ri­sta. Da­te­gli dai 500 ai 1.000 pe­sos e vi la­sce­rà an­da­re con la sua be­ne­di­zione.
Caso eccezionale (ti­po il mio)
Nell’eventualità che la vo­stra pa­ten­te, in I­ta­lia, sia sta­ta ri­ti­ra­ta (so­lo per­ché a­vet­e be­vu­to qual­che goc­cia di al­cool in piú) sap­pia­te che nella Re­pub­bli­ca Do­mi­ni­ca­na non ci so­no pro­ble­mi. Tra­mi­te un vo­stro a­mi­co no­leg­gia­te un’au­to­mo­bi­le e gui­da­te­la pu­re voi. Nel ca­so ve­nia­te fer­ma­ti per un con­trol­lo, e­si­bi­te la co­pia del pas­sa­por­to e giu­sti­fi­ca­te la man­can­za della pa­ten­te di­cen­do che l’a­ve­te di­men­ti­ca­ta in al­ber­go. Al­lun­ga­te ra­pi­da­men­te i 1.000 pe­sos e ve­dre­te che an­dre­te via fe­li­ci e con­tenti.
Caso estremo
Il viaggiatore deve sapere che se, ma­lau­gu­ra­ta­men­te, si tro­vas­se coin­vol­to in un in­ci­den­te au­to­mo­bi­li­sti­co ― non con­ta se ha ra­gio­ne o tor­to ― de­ve man­te­ne­re il con­trol­lo di se stes­so e pa­ga­re, pa­ga­re, pa­ga­re. Nel ca­so ve­nis­se col­to da rab­bia in­con­trol­la­bi­le op­pu­re non a­ves­se de­na­ro suf­fi­cien­te, ver­rà si­cu­ra­men­te ar­re­sta­to. A que­sto pun­to gli ri­man­go­no due op­zioni.
Caso A ― Il prigioniero de­ve a­ve­re qual­che a­mi­co che prov­ve­da a far­gli per­ve­ni­re del de­na­ro che gli con­sen­ti­rà i se­guen­ti pri­vi­le­gi. Ac­qui­sto di una sem­pli­ce cel­la per 9.000 pe­sos, ac­qui­sto di una super-cella con tut­ti i com­fort per 200.000 pe­sos. I­nol­tre non cor­re­rà il ri­schio di su­bì­re fur­ti dall’e­ster­no (nella Re­pub­bli­ca Do­mi­ni­ca­na i fur­ti so­no all’or­di­ne del gior­no), in po­che pa­ro­le la si­cu­rez­za è ga­ran­ti­ta 24 ore su 24. In­fi­ne, un al­tro pri­vi­le­gio è quel­lo che, du­ran­te la not­te, po­trà tran­quil­la­men­te u­sci­re dalla cel­la, gi­ra­re per la cit­tà e con­dur­re tut­ti i suoi af­fa­ri not­tur­ni. At­ten­zio­ne! Il pri­gio­nie­ro, nella pri­ma mat­ti­na, do­vrà rien­tra­re in car­cere.
Caso B ― Se il prigioniero non ha de­na­ro, si fac­cia il se­gno che vuo­le o si vo­ti a chi vuo­le, ma co­mun­que non gli re­ste­rà al­tro che mo­ri­re, poi­ché da lì non u­sci­rà mai piú… nep­pu­re il ci­bo e l’ac­qua ven­go­no as­si­cu­ra­te al car­ce­ra­to sen­za una for­ma di pa­ga­mento.
 
Santo Domingo: la sede del Su­pre­mo Con­si­glio del Ri­to Scoz­ze­se An­ti­co e Ac­cet­tato
 
 
La sede del figlio di Cri­sto­fo­ro Co­lom­bo
 
 
 

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